Elenco dei prodotti per la marca DIADORA

Felpa Bologna Diadora 1999/2000. Uno dei calciatori più rappresentativi della formazione rossoblu, all'epoca, fu l'attaccante Giuseppe Signori: difatti, l'ex calciatore della Lazio, diventò il miglior marcatore in Serie A dei felsinei, realizzando quindici gol.

Il prodotto risulta ben visibile dalle foto a esso inerenti. La felpa è completamente in color blu, fatta eccezione per due striscioline rosse che ricoprono le spalle e un'ampia banda orizzontale rossa presente quasi verso la fine dell'articolo; in realtà ritroviamo il colore rosso anche all'inizio della felpa, perchè questa si chiude per mezzo di una cerniera che, se leggermente aperta, può formare un colletto rosso rialzato; al centro si estende la scritta BOLOGNA FC 1909 applicata in termoadesivo; in alto a destra troviamo la dicitura ricamata in bianco dello sponsor tecnico, DIADORA; sulla manica destra compare il logo ricamato dello sponsor tecnico, mentre su quella destra è applicato in vellutino il logo del club all'interno di un ovale rosso.

Il retro della felpa non presenta caratteristiche rilevanti.

La giacca prodotta da Diadora si presenta in buone condizioni, il tessuto conserva in linea di massima le caratteristiche originarie, a meno di piccole imperfezioni, non presenta opacità e decolorazioni.Taglia 56.

Modello tuta walk out, utilizzata dal calciatori della nazionale nei momenti pre gara. Si presenta dal colore tradizionale: l' azzurro, tonalità di un blu più scuro nelle maniche e colletto. Presente la cerniera integrale e le tasche laterali dotate anch'esse di cerniera. Le maniche sono caratterizzate dalla presenza di inserti in tonalità di blu più chiaro e una banda cucita " Azzurri", con tricolore e tre stelle. Frontalmente sulla destra è applicato il logo dello sponsor tecnico Diadora, mentre lato cuore cucito lo stella della Nazionale italiana.

Fu l'edizione dei Mondiali ribattezzata Notti Magiche in seguito alla canzone scritta per l'occasione e cantata da Edoardo Bennato e Gianna Nannini e per via delle emozioni che l'Olimpico di Roma strapieno sapeva trasmettere a chi in tv, rimaneva incollato in trepidante attesa di un gol di Schillaci o di una prodezza del “padrone di casa” Giuseppe Giannini che avrebbe dovuto emulare gli eroi del passato.